FESTIVALAGLIANICO – XXXVIII EDIZIONE (2022) – PRO LOCO MONTEMARANO

Montemarano, il paese dell’ebbrezza musicale e dell’enoico furore

FESTIVALAGLIANICO – XXXVIII EDIZIONE

 

Nei giorni 14, 15 e 16 ottobre 2022

L’associazione  PROMONTEMARANO organizza il FestivalAglianico per i giorni 14,15 e 16 ottobre 2022 , come di consueto, nella parte più suggestiva del paese: il centro storico di origine medievale.

La tradizionale kermesse inizierà con la serata inaugurale del Simposio Musicale di venerdì 14 ottobre.

Proseguirà sabato  15 ottobre alle ore 17.00, nell’Auditorium dell’Edificio  Scolastico, con il convegno sul tema : << Dal sacro al profano nella Valle del Calore: il Genius Loci dal miracolo del Baiardo all’Aglianico di Montemarano >>,    cui parteciperanno produttori ed esperti, rappresentanti delle Istituzioni e dei Consorzi, professionisti del settore, scrittori, giornalisti ( Aldo de Francesco, Paul Balke,  Nicola Di Iorio… )

La giornata  volgerà verso  la Notte di Dioniso, quando l’irrinunciabile esperienza delle pietanze tipiche montemaranesi   incrocerà  la irruenza dell’Aglianico di Montemarano e il coinvolgente delirio della Tarantella dei Zompacardillo, sotto lo sguardo benevolo del Gran Giambattista Basile.

L’evento si concluderà domenica 16 ottobre  con visita guidata alle meraviglie museali e illustrazione delle esperienze vitivinicole montemaranesi.

Se il vino è ormai assurto a principale fattore di promozione del territorio irpino, non se ne può  più parlare solo come prodotto commerciale.

Esso è in grado di  raccontare tutti i profumi e gli umori della terra, e della comunità che la abita.

Il  bere vino, nelle sue variegate declinazioni, è  un atto di conoscenza e di responsabilità: ci introduce nelle viscere socio-culturali-ambientali  di un territorio; però ci impone di riconoscere e rispettare i valori che lo stesso esprime.

Nel  vino si compiono dunque un fenomeno ed un’esperienza estetici.

Si passa – si deve passare –  dal bevitore-consumatore al bevitore-esteta.

L’Aglianico di Montemarano (areale del Taurasi ) non solo si giova delle speciali caratteristiche  di ubicazione, esposizione, conformazione chimico-fisica dei vigneti e della terra su cui questi ultimi sorgono; ma fa tutt’uno con la Tarantella Montemaranese, tipica espressione del ‘genius loci’, cioè  della montemaranesità , che discende dall’autentico e inquietante spirito dionisiaco ed è intrisa  di naturale teatralità.

La dichiarata finalità della ProMontemarano   è quella di avviare un vero e proprio riconoscimento identitario (sotto il solo profilo estetico e culturale) del territorio montemaranese come parte integrante dell’Irpinia , soprattutto della Media Valle del Calore, al fine di proporsi ambiziosamente come modello del ‘buon vivere’, più che di mero (e improbabile) attrattore turistico.

La manifestazione si innesta nel progetto culturale della ProMontemarano fondato   sulla ‘Restanza’, orizzonte culturale disegnato dall’antropologo Vito Teti,  volto a evidenziare il coraggio e la tenacia di chi resta,  di chi ritorna o viene per restare, di importanza almeno pari a rispetto a quelli di  chi se ne va ( l’erranza).

Tale idea di fondo ispira da diversi anni le iniziative della Promontemarano e si è materializzata, soprattutto e ad esempio, nella nascita di moltissime aziende vitivinicole gestite da giovani che – appunto – hanno deciso di restare.   Montemarano gode infatti dell’intensa e apprezzata attività di moltissimi esercizi di enogastronomia, dal grande ristorante per cerimonie all’agriturismo e alla locanda di eccellenza.

La capacità di resilienza allo spopolamento ed allo svuotamento delle aree interne si esercita proprio facendo leva sulle risorse locali.

Il saper fare e bere vino si integra perfettamente con il saper cucinare e il saper mangiare; ma è espressione  del potere seduttivo di Dioniso, gioiosamente ritmato e diffuso dall’autoctona tarantella (la Montemaranese, appunto).

Se poi si pensa che il Santo Patrono San Giovanni, ordinato Vescovo di Montemarano da Gregorio VII e Montemaranese d.o.c.g. ,  è diventato santo per aver trasformato l’acqua in vino…..……: il famoso connubio Sacro e Profano è servito !

Nel corso del convegno di sabato 15 ottobre, si annuncerà l’iniziativa della ProMontemarano volta a celebrare tale miracolo fondativo del Santo Patrono avvenuto nella contrada Baiardo,  mediante collocazione di una stele commemorativa.

Perciò,  al vino di Montemarano non ci si accosta con la tecnica raffinata ma limitata – oseremmo dire, inestetica – della semplice degustazione, spesso incanalata verso un cerimoniale troppo tecnico.

Occorrono invece quella spregiudicatezza   e quel coraggio  esaltati  da Baudelaire nei famosi versi di Le Vin: accettare la sfida con il vino, e con l’aglianico di Montemarano in particolare, presuppone un animo sfrontatamente giovane !

La quasi quarantennale Festa del Vino montemaranese ambisce ad  essere dunque un inno alla Gioventù, ed alla sua ingenua  capacità estetica.

A Montemarano mal si tollera e meno si usa praticare  la de-gustazione !

Quel prefisso  de-  ci fa pensare ad  una sottrazione, ad  una mancanza.

Invece, l’Aglianico di Montemarano è pienezza, è luminosità, è seduzione !

Il Presidente

Mino Mastromarino

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